Le classi quinte Servizi per la Sanità e Assistenza sociale incontrano le Neuroscienze
Gli studenti delle classi 5^E, 5^F, 5^G hanno partecipato, presso il Centro Incontri della Provincia di Cuneo nei giorni 15 marzo e 17 marzo, ai due seminari proposti dal Progetto Diderot - sezione “Giovani per i Giovani” - La mente e il cervello spiegati dai giovani ricercatori universitari agli studenti delle scuole superiori.
Il progetto, al quale il nostro Istituto ha aderito per il secondo anno, è promosso dal dipartimento di Neuroscienze dell’Università di Torino e ha l’obiettivo di mettere in contatto diretto i giovani ricercatori che fanno ricerca di livello internazionale nell'ambito delle Neuroscienze e gli studenti degli istituti di istruzione secondaria per colmare il “gap” fra avanzamento delle conoscenze in uno degli ambiti di indagine interdisciplinare, tra la psicologia, la biologia e la filosofia, più affascinanti del panorama scientifico e l'effettiva divulgazione di tali conoscenze alla popolazione.
Nel primo incontro “Viaggio tra sogni ad occhi aperti e sogni ad occhi chiusi: i misteri della coscienza (quasi) svelati dalle neuroscienze” la dott.ssa Paola Longo ha illustrato le scoperte e i progressi fatti dalle neuroscienze nello studio della coscienza: partendo dal cervello sveglio che interagisce con il mondo e passando allo studio del sonno, durante il quale, apparentemente, non siamo coscienti; con l’utilizzo di molti riferimenti a situazioni reali ha descritto le metodologie di ricerca utilizzate dal suo team per indagare tali costrutti
Nel secondo incontro, dal titolo “Il bello di imparare”, il dott. Paolo Barbieri ha spiegato la presenza di un legame profondo fra apprezzamento estetico e meccanismi di apprendimento.
Le ricerche del suo gruppo di lavoro hanno dimostrato che gli stimoli belli, come una musica che piace o un paesaggio che la persona apprezza, creano nel nostro cervello una “disposizione estetica” in cui la nostra percezione e la nostra attenzione aumentano significativamente consentendoci di concentrarci su ciò che di nuovo questi stimoli ci portano.
Vista la plasticità del cervello nel corso di tutta la vita, l’obiettivo del suo studio è di trovare gli stimoli e le esperienze che possano modificarlo nella direzione di un maggiore benessere o di migliori prestazioni. Questa scoperta ha diverse ricadute applicative suggerendo di ripensare l’impostazione dei percorsi educativi e specialmente di quelli riabilitativi.
La conduzione dei seminari interattiva e stimolante unita alla presenza entusiasta e partecipata degli alunni ha permesso lo sviluppo di un interessante dialogo tra ricercatori e studenti, confermando pienamente la valenza formativa dell’iniziativa sia per l’acquisizione e approfondimento di specifici contenuti ma anche per la possibilità di entrare in contatto con rappresentanti diretti del mondo universitario e della ricerca a livello nazionale e internazionale.