Il Grandis fa Memoria - 1° edizione
È stato un pomeriggio ricco di emozioni e di approfondimenti su diverse tematiche quello vissuto dagli oltre mille allievi dell’Istituto Grandis di Cuneo il giorno 27 gennaio 2020. Una memoria a 360° per ricordare tutte le vittime innocenti della follia della guerra e del razzismo ed imparare dal passato per non commettere gli stessi errori nel presente.Per realizzare tutto questo, sono intervenuti diversi relatori. In Provincia, il reduce di Russia Giuseppe Falco, classe ‘21, ha raccontato la “sua” ritirata regalando ai ragazzi forti emozioni. Nella sala accanto, il fotoreporter Giulio Piscitelli ( Agenzia Contrasto) ha proiettato le sue fotografie sulla guerra e migrazione attuale scattate in Libia e nei vari centri di accoglienza. Gigi Garelli, direttore dell’Istituto Storico della Resistenza e della Società Contemporanea ha aiutato gli studenti a riflettere sul significato della giornata.
In sede, Renzo Dutto (Comunità di Mambre) ha proposto una lettura della storia in una prospettiva non violenta. Don Dario Bottero, ex vice parroco di Boves, ha documentato gli avvenimenti del 19 settembre 1943, quando la cittadina ha subito, prima tra le città italiane, la rappresaglia tedesca culminata nell’eccidio. Alcuni esponenti dell’ Associazione Arcigay hanno parlato della discriminazione verso gli omosessuali durante il regime nazista, ma anche nell’attuale Cecenia. La prof.ssa Petti ha parlato di memoria e responsabilità, mentre il prof. Gaddi ha proposto delle letture accompagnate dalla musica di due studentesse. Le classi rimanenti hanno visionato film e documentari con successivi dibattiti.
Al termine degli incontri, agli oratori sono stati consegnati gli attestati della 1A Edizione de “Il Grandis Fa Memoria” e dei dolci (gentilmente offerti da Photorec Ramero e Il Fornaio di Boves).
Come scuola e come insegnanti, abbiamo il dovere e la responsabilità di educare affrontando e approfondendo queste tematiche, ancora oggi tristemente attuali.
Alunni e insegnanti dell’istituto hanno infine preparato un cartellone per far sentire al figlio di Lidia Rolfi la propria vicinanza e il proprio sostegno in seguito al grave e vile atto subito.